Stuart Sutcliffe, il Quinto Beatle a tutti gli effetti

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Grizabella
view post Posted on 10/4/2012, 11:13




Stuart Sutcliffe

Stuart Fergusson Victor Sutcliffe, detto Stu (e te credo) (Edimburgo, 23 giugno 1940 – Amburgo, 10 aprile 1962), è stato un pittore e bassista britannico.

L'infanzia

Il padre di Stuart, Charles Sutcliffe, fu un ufficiale navale, che spesso si assentò durante i primi anni di vita del figlio, a causa del lavoro in mare; la madre fu una insegnante e diede alla luce altre due figlie: Pauline e Joyce.
Stuart si iscrisse al Liverpool College of Art e con il suo fascino e il suo ottimo talento per la pittura, divenne, in breve tempo, una star della scuola.
Durante il suo primo annoiincontrò John Lennon, e il loro rapporto di amicizia si consolidò molto con il passare del tempo, tant'è verò che lo stesso Paul McCartney disse che fu molto geloso dello stretto rapporto di amicizia di Stuart e Lennon.
Stuart non era totalmente a digiuno di musica, dato che cantò, da piccolo, nel coro della chiesa in Hyton e sua madre insistette affinché seguisse lezioni di pianoforte, dall'età di nove anni ebbe occasione di suonare a lungo anche la chitarra. Bill Harry, un amico di Stuart e dei Beatles, fondatore della testata "Mersey Beat", affermò che Stuart era presumibilmente concentrato sulle arti figurative e un po' meno sulla musica, e lo definì un bassista competente ma non brillante.
Infatti non seppe mai suonare bene il suo basso, incappava spesso in grossolani errori, che in molte occasioni lo portavano a suonare spalle al pubblico per concentrarsi meglio, come durante il concorso musicale di Carrol Levi, e che molto spesso culminavano con sfuriate da parte di Paul, preciso già allora.
Stu era minuto come un elfo, e non molto alto: basti sapere che si scambiava i vestiti con la sua fidanzata...;)


(Audizione davanti a Carrol Levi, 1958. Stuart è appunto girato di spalle)
Con i Beatles ad Amburgo

Nel 1958, quando i Quarrymen avevano appena cambiato nome in Beatles, John propose a Stu di entrare nella loro band. Serviva un quarto membro, e Stu aveva appena ricavato dalla vendita di un suo quadro un quantitativo di soldi abbastanza considerevole; così John e Paul lo convinsero che "non c'era niente di meglio di un bel basso" per spendere i suoi soldi.
Stuart, un po' controvoglia, accettò, e nel 1960 partì in tournee ad Amburgo con il gruppo.
Durante la tournee Stu conobbe e si innamorò della fotografa Astrid Kirchherr e ritrovò così l'amore per l'arte. La stessa Astrid intanto indusse Stuart a vestire con giubbotti di pelle, stivaletti a punta e capelli tenuti morbidi sui lati della testa con una frangia sugli occhi, look tipico del suo gruppo, gli "exies" (da existentialist -esistenzialisti-), e presto adottato da tutti gli altri.
Scoraggiato dal suo scarso talento musicale e punzecchiato continuamente da Paul McCartney, geloso per la bellezza "tenebrosa"di Stu, che veniva chiamato "James Dean" e "cutie Beatle" (Beatle bello, soprannome che poi passò a Paul), Stu lasciò il gruppo per continuare i suoi studi ad Amburgo e per restare con la fidanzata Astrid, famosa per aver scattato tutte le foto dei Beatles ad Amburgo che sono giunte fino a noi.
Stuart morì nell'aprile 1962, tra le braccia di Astrid, per emorragia cerebrale, dopo una serie di fortissimi mal di testa. Sembra che durante una rissa a cui partecipò anche Lennon, Stuart subì un violento colpo alla testa, che fu, secondo la madre di Stu, la causa dell'inizio del suo disturbo. Ironia della sorte i suoi amici sarebbero giunti il giorno dopo per la terza tournee ad Amburgo.
John fu totalmente devastato dalla sua morte; e anche gli altri, Paul compreso, rimasero segnati dalla scomparsa di Stu.
Sei mesi dopo i Beatles firmeranno il contratto con la EMI. Recentemente la sorella Pauline ha organizzato una mostra dei dipinti del fratello.


(Astrid Kirchherr, al tempo in cui conobbe Stu, con la macchina fotografica in mano ed il classico look degli exis)

(Stu ed Astrid... che teneri :iloveyou:)

(Sempre Stu ed Astird...che bella coppia :love:)

Le sue opere

Quando abbandonò i Beatles si iscrisse all'Hamburg College of Art, sotto la direzione di Eduardo Paolozzi, noto artista pop. Durante questo corso, nonostante qualche assenza, Stuart venne considerato uno tra i migliori allievi.
Il percorso artistico di Stuart fu sicuramente influenzato sia dagli artisti espressionisti europei sia da quelli statunitensi, con una predilezione per la pittura surreale, astratta. La Walker Art Gallery di Liverpool possiede attualmente alcune opere di Stuart: "The Crucifixion", "Self-portrait", "Hamburg Painting no.2". Lennon, in seguito conservò alcuni dipinti di Stuart, mentre McCartney tenne con sé una scultura di Paolozzi.
coff coff...furbo lui coff


I Beatles non si dimenticarono di lui: sulla copertina dell'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band in mezzo a tutti quei personaggi al centro a sinistra è presente anche Stu. Inoltre è possibile vedere Stu nella copertina dell'album Rock 'n' Roll di John Lennon del 1975.

(La copertina di Sgt.Pepper's Lonely Hearts Club Band. La foto di Stu è sulla sinistra, quella cerchiata di rosso :esd:)

(La copertina dell'album Rock'nRoll, di John Lennon. Le tre figure sfocate sono Paul, George e Stu -a giudicare dall'altezza, suppongo che Stu sia quello in mezzo.-)

Film


La vita di Stuart Sutcliffe è stata raccontata in diversi film. Di seguito elencate le opere più importanti e i nomi degli attori che hanno prestato il volto al noto bassista.

* 1979, La nascita dei Beatles - Ruolo recitato da David Wilkinson
* 1993, Backbeat - tutti hanno bisogno d'amore - Ruolo interpretato da Stephen
Dorff
* 2000, La vera vita di John Lennon (film tv) - Ruolo recitato da Lee Williams

Backbeat - tutti hanno bisogno d'amore
La figura di Sutcliffe, è stata riportata in vita grazie al film Backbeat - tutti hanno bisogno d'amore. La pellicola uscita nel 1993, che racconta la storia degli ex 5 Beatles, fino alla morte del bassista, vede nei panni di Astrid Kirchherr Sheryl Lee, e nel ruolo di Stuart Sutcliffe Stephen Dorff. La pellicola è stata diretta da Iain Softley.


Fonti:
Wikipedia
The Beatles Anthology
La mia mente
The Beatles: la vera storia - di Bob Spiz


Copiate e sarete amputati
 
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