Pamela Des Barres incontra i Beatles

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Grizabella
view post Posted on 28/11/2010, 18:15




CITAZIONE
Spero che mentre voi bambole leggete questa rubrica Memory Almost Full, l’ultimo album di Paul McCartney, sia sui vostri iPod. Se solo avesse incontrato me prima di quella mangiauomini di Heather Mills… Sigh. Sin dagli inizi, sono stata una fanatica dei Beatles: inoltre avevo l’età giusta, 15 anni, quando attraversarono l’oceano Atlantico e rivoluzionarono per sempre la coscienza di ogni americano. Come ho scritto nel libro Sto con la band: «Scrivevo con una Beatles penna, dormivo su un Beatles cuscino e respiravo con Beatles polmoni». Il mio sogno più recondito era incontrare i Fab Four e indovinate un po’? Ci sono riuscita! Mi ci è voluto un sacco di tempo ma alla fine la scemetta di Reseda, in California, è riuscita a stringere la mano a tutti e quattro i Beatles. Be’, non proprio a tutti e quattro; ma almeno con tre ci sono riuscita. 1. Nel 1969, avevo appena posato per il paginone centrale di Rolling Stone con la mia band, le GTO, e mentre stavamo lasciando lo studio tutte agghindate a dovere per l’occasione, nel parcheggio ci siamo imbattute proprio in George Harrison. Tutte ci siamo fermate a chiacchierare e quando il Beatles tenero ci ha detto che aveva sentito tutte le storie che giravano sul nostro conto, siamo rimaste senza fiato per lo stupore. Poi, George mi ha squadrato dalla testa ai piedi e con quel suo accento mi ha detto: «Hai proprio delle belle gambe». (Decenni dopo, ho incontrato nuovamente il signor Harrison al party per i cinquant’anni di Bob Dylan, ma mi ci vorrebbe un’intera rubrica per raccontare quella magnifica giornata). 2. Ero rintanata a Londra insieme al bassista dei Pink Fairies, ma mi ero innamorata di Tony Sales, bassista di Todd Rundrgen, e stavo cercando di trovare un modo gentile per fuggire dal mio cantuccio dorato quando Frank Zappa mi telefonò per offrirmi una parte in 200 Motels, il suo film basato sulla vita on the road che stava girando ai Pinewood Studios. A recitare il ruolo di Frank Zappa era stato chiamato nientemeno che Ringo Starr, con tanto di perfetta parrucca di capelli ricci neri. Ho cercato di recitare con disinvoltura mentre Ringo era lì in piedi a osservare la mia scena madre, ma non riuscivo a concentrarmi sulle battute mentre il batterista tutto inanellato e capellone non si perdeva ogni mio gesto! Alla fine, in qualche modo mi sono abituata alla sua presenza e sono finalmente riuscita a fare quattro chiacchiere con il signor Starkey. 3. Ogni volta che Keith Moon, batterista degli Who, sbarcava in città, mi chiamava subito e Dougal, il suo “assistente”, arrivava a prendermi. In quella tiepida serata nel lontano 1974, mi ha portato presso uno studio di registrazione sul Sunset Boulevard dove Harry Nilsson stava registrando insieme a John Lennon. Suppongo che Keith fosse lì come intrattenitore. Di solito, infatti, lo era. John era appoggiato alla porta con indosso un grazioso berretto nero e quando Keith ci ha presentato… «Pamela, questo è John, John… Pamela», il Beatles brillante ha mormorato: «Pamela, John, John Pamela, Pamela John, John Pamela…» fino a che le parole si sono trasformate in una stronzata senza senso. Non c’è bisogno di dire che non ci siamo stretti la mano. La cosa mi ha rattristato ma John era nel mezzo della sua fase “Assorbente in Testa” (una sera nel 1974, Lennon era così sbronzo da non accorgersi di avere un assorbente appiccicato in testa. Quando una cameriera si rifiutò di servirgli da bere perché visibilmente alterato, lui le disse: «Non sai chi sono io?». E lei rispose: «Sei solo un povero coglione con un assorbente in testa!») ed era senza Yoko, la sua musa. 4. Mi ero già trovata nella stessa stanza in diverse occasioni con il mio Beatles preferito, Paully-Waully Paul-Paul, ma non avevo mai avuto le Beatles palle di fare una mossa per conoscerlo. Di recente, un mio amico chitarrista, Brian Ray, ha ottenuto un ingaggio con il Beatles bello e ha invitato me e il mio ex Michael al concerto e a un piccolo party dopo lo show. Dopo essere andata in estasi ascoltando rapita oltre 30 canzoni dei Beatles, stavo mangiucchiando cibi prelibati al party, quando le acque del Mar Rosso si sono divise e nella stanza è entrato Paul. Mi ero portata dietro il mio primo libro nel caso avessi avuto l’occasione di piazzarlo tra le SUE mani, ma quando in pratica me lo sono trovata davanti, non sono riuscita a muovermi finché, spronata da un dolce estraneo, che insisteva per presentarci, ho dato a Paul il libro e lui l’ha preso tra le sue Beatles mani e lo ha sfogliato; poi ha lanciato un’occhiata verso Heather, ha sollevato le sopracciglia verso di me e mi ha chiesto: «Ci siamo già conosciuti, vero?». Solo nei miei sogni Paully-Waully, solo nei miei piacevoli e umidi sogni adolescenziali.

Grazie a John Lennon Forum
e a www.rollingstonemagazine.it/archivio/the-beatles

Poi, George mi ha squadrato dalla testa ai piedi e con quel suo accento mi ha detto: «Hai proprio delle belle gambe»
OMG George pervertito...
MA DAAAI!! Pure io voglio imbattermi nel Quiet Beatle in un Beatles-parcheggio!! :woot:
Mi ero già trovata nella stessa stanza in diverse occasioni con il mio Beatles preferito, Paully-Waully Paul-Paul, ma non avevo mai avuto le Beatles palle di fare una mossa per conoscerlo.
[...]«Ci siamo già conosciuti, vero?»

Beh, in effetti si erano già "visti"...solo che lei non aveva le Beatles-palle xD
 
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